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CASCINA COLOMBÈ DI SOPRA E DI SOTTO

Ai margini del parco Alessandrini costruito nel 1969 con una superficie di 172.000 mq ,( ingresso da via Varsavia , via Bonfadini, Via M.te Cimone , v.le Puglie ) e poi inaugurato nel 1980 che deve il suo nome al giudice Emilio Alessandrini , assassinato nel 1979, si trova la settecentesca Cascina Colombè (di sopra e di sotto) , insediamento rurale posto sulla strada che conduceva a Linate e Paullo e che probabilmente deve il suo nome alla presenza di una colombaia . Il lato nord della cascina Colombè è divenuta proprietà Comunale nel 1958 e dovrebbe utilizzata dal consiglio di zona per i servizi sociali. In realtà da un sopralluogo da noi effettuato solo una parte della cascina è utilizzata e secondo le persone del quartiere, all’interno si svolgono ben poche attività…Oggi viene utilizzata dal comitato orti parco alessandrini , comitato formato da pensionati a cui il comune ha ritagliato all’interno del Parco Alessandrini e a pochi metri dalla cascina Colombè degli orti a uso privato pagando al comune una piccola somma , di altre attività sociali non si hanno notizie non c’è niente che faccia pensare a attività sociali all’interno, lo striscione “ V festa degli orti Parco alessandrini 16 settembre” ad oggi è rimasto ancora appeso al suo interno .
L’altro lato è totalmente distrutto, ha al suo interno solo gli alberi che con il passar del tempo continuano a metter su radici e a salutare la gente che passa intorno al parco dalla finestra.
Continuando a parlare con la gente de quartiere si viene a conoscenza che circa 15 anni fa la cascina se pur parte del comune era totalmente abbandonata, così alcuni commercianti della zona si erano attivati per pulirla e renderla un luogo accessibile , alcuni negozianti proprietari di Bar avevano donato delle sedie dopo il rinnovo dei propri locali, chi aveva donato un jubox per ascoltare musica , venivano così organizzate delle vere e proprie feste , cene , ognuno portava qualcosa oppure pagava le spese di costo del cibo, insomma era diventato un vero e proprio posto di ritrovo dove all’interno ci stavano parecchie persone , peccato che poi furono mandati via dal comune perché la loro attività era considerata di interesse personale e non piuttosto una buona iniziativa per il sociale da migliorare anche con l’aiuto del comune. A tutt’oggi però, non pare che vi siano serie intenzioni di recuperarla.

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